Ancora una volta la riscoperta del viaggio lento…

Ecco che quest’anno arriva la decisione d’intraprendere il Cammino materano, la via Peuceta, quella che da Bari ti conduce a Matera in 7 giorni, attraversando l’altopiano delle Murge.

Quando si lascia i ricordi in un cassetto di qualcosa che hai già intrapreso, come ad esempio un cammino, appena lo affronti nuovamente, i ricordi riaffiorano all’istante, riportandoti alla memoria la bellezza di fronteggiare, con fatica e devozione un percorso lungo, tappa dopo tappa.

Matera, in questo caso, diventa la meta di un percorso umano, lasciando i suoi segni nella cultura e nella curiosità di chi lo attraversa.

La Puglia è senza dubbio una regione ricca di prosperità, sia dal punto di vista culturale, che culinario, come se quest’ultimo fosse poi separato dal primo, portando senza dubbio ad incentivare l’interesse dei pellegrini che, lungo il tragitto, immaginano non solo ciò che andranno a vedere, una volta arrivati, ma anche quello che avranno il piacere di assaggiare con le gambe sotto un tavolo.

Il cammino Materano, passando dalla via Peuceta, è sicuramente alla portata di tutti, l’assenza di grossi dislivelli ti permette di affrontare la lunghezza della tappa con una prospettiva sia mentale che fisica meno affaticata; le tappe ad ogni modo sono molto lunghe, le ultime due, infatti, raggiungono i 30 km e a volte la monotonia del paesaggio di alcune le fa sembrare ancora più lunghe.

Le zone che si percorrono sono contraddistinte da: file infinite di ulivi, mandorli e carrubi, campi coltivati, delimitati da tipici muretti a secco, che conducono a vecchie masserie abbandonate e che inevitabilmente si ha il piacere d’immaginare nel pieno della loro attività contadina, acquistando un valore unico e tipico nel genere e poi ci sono qua e là piccoli boschi di querce di tutte le età, alcune arrivano a toccare anche più di cento anni.

Giungere ai Sassi di Matera dopo più di 160 km sotto i piedi e nelle gambe è una vera emozione e credo che sia il modo migliore per poterci entrare, sì perché Matera ha un fascino che ti catapulta immediatamente in un tempo lontano, dove i mezzi di trasporto non esistevano e dove per ottenere qualsiasi cosa sicuramente c’era da faticare.

Matera è un gioiello, una delle città più belle del mondo, che da “vergogna nazionale”, con la quale era stata ribattezzata nel passato, adesso è sicuramente diventata un “orgoglio nazionale”, il classico esempio di rivalsa, dove chi non è fuggito ha dato prova delle sue doti e qualità.

Dietro questo cammino c’è anche questo: storie infinite di fallimenti e successi, racchiusi in un cerchio senza dubbio accogliente, nel profondo del quale solo i pugliesi hanno la capacità di farvi entrare, senza chiedere niente in cambio.

Un cammino ti mette alla prova e questo non smetterò mai di dirlo, ti fa scontrare contro tutte le tue debolezze, ma quando lo porti a termine e ti guardi indietro, senti tutta la forza e l’energia, che pensavi fossero perdute e che invece ritrovi, ancora più di prima, ancora più di sempre.

Quando parlo di cammini, c’è sempre una cosa che ribadisco e che consiglio a chi legge: se non l’avete mai fatto nella vita, concedetevi il privilegio di farne uno, mettetelo nella lista dei vostri buoni propositi e delle vostre priorità, permettetevi il lusso di capire le vostre capacità e di scontrarvi con tutte le debolezze, sì perché a piedi si può arrivare ovunque: dentro e fuori ciascuno di noi.

“E la terra è il mio segno, è la mia casa
A lei devo la mia sola certezza
La misura di ogni mio passo
La mia destinazione
Fino alla fine, fino alla fine…”

“Di aratro e di arena” (Niccolò Fabi)

Ecco qua qualche consiglio per affrontare il cammino Materano (Via Peuceta):

1.La prima cosa che mi viene da dire è: NON AFFRONTATE QUESTO CAMMINO D’ESTATE!

Avrei dei dubbi anche sulla primavera (se pur il paesaggio si riempia di fiori e deve essere bellissimo!!), ma assolutamente non d’estate. Le tratte sono molto lunghe e l’80% non hanno ombra, significa che sono totalmente a cielo aperto. Per di più, purtroppo, c’è una grossa percentuale di asfalto, che rilasciando calore, non oso immaginare cosa sia in luglio e agosto.

Tra una tappa e l’altra non ci sono, quasi mai, rifornimenti d’acqua, d’estate la temperatura, in quelle zone, arriva a toccare anche i 40 gradi e con 8 chili di zaino sulle spalle, sotto il sole cuocente, non oso e voglio immaginare cosa sia!

A maggior ragione che non vi venga in mente di portare con voi il cane d’estate, se pensate di fare il cammino insieme a lui.

Noi l’abbiamo affrontato in pieno inverno, trovando, per nostra fortuna, non solo una temperatura molto favorevole (15/18 gradi), ma anche giornate di sole, senza un minimo accenno a pioggia e tantomeno a neve; ma sull’inverno non si può mai sapere, diciamo che, per quanto ci riguarda, la fortuna ha girato dalla nostra parte.

2. Prima di affrontarlo comprate la guida “Il cammino materano, a piedi lungo la via Peuceta”, ed. Terre di Mezzo, è un buono strumento per avere indicazioni e consigli validi.

Inoltre, qui troverete posti, sia dove poter mangiare che dormire; soprattutto per quanto riguarda quest’ultimi, vi consiglio di prenotarli prima, non sono moltissimi e il rischio di rimanere senza un letto, in particolar modo se si predilige un periodo più affollato, è alto! Quindi, fatevi un bello schema con tutte le tappe e prenotatevi notte dopo notte.

Inoltre, la guida vi consentirà di ritrovare il cammino quando ripartite la mattina dalla tappa, almeno che non abbiate scaricato la traccia gps, nel centro dei paesi non ci sarà segnaletica per rimboccare il percorso. La guida fa una descrizione dettagliata, impossibile da sbagliare, per ritrovare le frecce gialle che vi condurranno alla tappa successiva.

3. Portate con voi le racchette da walking (anche solo una va bene!), vi serviranno non solo per il ritmo della camminata, ma per tenere alla larga i cani che incontrerete lungo il cammino, che hanno tutte le intenzioni, fuori che quelle di venirvi incontro scodinzolando.

4. Portate con voi cerotti Compeed, ago e filo per cucire le vesciche, qualora si presentassero sui vostri piedi. Per quanto riguarda le scarpe, non servono assolutamente scarpe da montagna, un buon paio da ginnastica con una bella suola vanno più che bene!

5. Fate sì che lo zaino, compreso di acqua giornaliera, non superi mai gli 8 chili di peso.

6. La prima tappa Bari-Bitetto potete evitarla alla grande, o meglio, invece che partire camminando da Bari, prendete da qui un treno per Modugno e fate la tappa Modugno- Bitetto. Uscire da Bari camminando è stato abbastanza allucinante, vi troverete a camminare anche in tangenziale, con le auto che sfrecciano al vostro fianco e senza alcuna messa in sicurezza.

7. Se ci tenete ad avere le credenziali, senza le quali non vi daranno il Testimonium alla fine, prenotatele per tempo sul sito www.camminomaterano.it e vi arriveranno a casa. Se questa cosa non dovesse succedere, una volta arrivati a Bitetto chiamate la referente di tappa (in fondo alla guida troverete tutti i referenti con i corrispettivi numeri di telefono) e lei vi consegnerà le credenziali già timbrate con il timbro di Bari.

8.Tutte le tappe, con le corrispettive lunghezze in chilometri, le troverete sia sulla guida, che sul sito ufficiale del cammino.

9. A Santeramo in Colle andate a mangiare in un “fornello pronto”, ovvero una macelleria tipica, che di giorno vende normalmente la carne e di sera si trasforma in una braceria rustica e spartana.

A Matera, invece, andate a mangiare assolutamente alla Trattoria Lucana, non accettano prenotazioni, dovete andare lì e mettervi in fila, alle 20 aprono le porte e se siete fortunati (perché non troppo indietro nella fila) avete il privilegio di mangiare il vero cibo lucano della nonna!

Non vi rimane altro che pensarlo, progettarlo e mettervi in cammino!

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